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Via Iulia Augusta

La via Iulia Augusta fu costruita dall'imperatore Augusto tra il 13 e il 12 a.C.; essa collegava la pianura Padana con la provincia della Gallia Narbonense. La via partiva da Placentia (Piacenza), oltrepassava il confine augusteo(segnato dal fiume Varo) e nel suo tratto appenninico si sovrapponeva alla via Aemilia Scauri, nel tratto Dertona (Tortona)-Vado Sabatia (Vado Ligure). La via passava anche per Aquae Statiellae (Acqui Terme) e Albingaunum (Albenga) e , passando per la costa, attraversava le città di Vado Sabatia (Vado Ligure), Albintimilium (Ventimiglia) e Nizza. La via terminava presso il trofeo di Augusto delle Turbie, vicino a Nizza, un enorme monumento fatto costruire da Augusto per celebrare la conquista e la pacificazione dei popoli della Gallia Narbonense. In seguito la via venne prolungata fino ad Arelate (Arles), dove si collegava con la via Domizia; lungo questo tratto aggiuntivo la via passava per Massilia (Marsiglia). Si pensa che nella maggior parte del suo percorso in Liguria, la via fosse rimasta parallela alla costa, però nel tratto Vado-Finale Ligure avrebbe dovuto attraversare promontori sul mare e anche massicci montuosi. Perciò si ritiene che per superare questi tratti più difficili si sarebbe dovuto ricorrere alla navigazione di piccolo cabotaggio, ovvero  una breve navigazione a bordo di imbarcazioni di piccole o medie dimensioni. Il principale porto che la strada attraversava era quello di Alassio. La via Iulia Augusta era molto importante perché era l'unica strada che, al tempo di Augusto, rappresentava un contatto diretto tra l'Italia e le nuove regioni appena conquistate della Gallia; questa strada infatti permetteva all'impero di mantenere il controllo sulla provincia.

La via oggi

Oggi i resti della via Iulia Augusta sono particolarmente visibili lungo il tratto che va dalla città di Alassio alla città di Albenga, entrambe situate in Liguria. Questa parte della strada viene usata oggi come sentiero per fare delle gite turistiche, in particolare camminate. Inoltre sono rimasti numerosi ponti, un tempo appartenenti alla strada, come testimonianza archeologica. Alcuni esempi dei ponti sopravvissuti sono: il 

Una parte del tratto Alassio-Albenga.

Ponte delle Fate (tutt’ora carrozzabile), il Ponte Sordo (del quale rimane solo una rampa con parapetti), il Ponte Muto o delle Voze, il Ponte dell’Acqua (situato al centro di un crocevia di sentieri) e il Ponte di Magnone. I luoghi dove si possono vedere le testimonianze e i resti della strada sono: il Trofeo di Augusto (Nizza), Ventimiglia (sito archeologico e pietre miliari della strada, conservate nella chiesa di San Michele), il Mont de Mules (situato a Beausoleil, era un "castellaro" fortificato che testimonia la presenza di altre popolazioni prima della costruzione della strada, la quale avvenne sulla base di una via più antica, la "via Erculea".

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